Purtroppo il bando non dice nulla in proposito. Il problema è: la scelta del titolo di accesso (laurea + 24 CFU o tre anni di accesso) sarà poi determinante per il percorso abilitante al quale i vincitori di concorso saranno avviati una volta ottenuto l’incarico a tempo determinato?
Solo il Regolamento, dm n. 205 del 26 ottobre 2023, che disciplina i concorsi banditi nell’ambito delle procedure PNRR afferma “All’esito della procedura, ai candidati inseriti a pieno titolo privi del titolo di abilitazione sulla specifica classe di concorso si applica quanto previsto dall’articolo 13, comma 2, e dall’articolo 18-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo."
Si tratta del Decreto Legislativo n. 59/2017 sulla formazione iniziale degli insegnanti, come modificato dal DL 36/2022 della riforma Bianchi. Si tratta dei passaggi normativi che, esplicitati poi dal DPCM 4 agosto 2023, individuano i percorsi abilitanti destinati ai vincitori di concorso
Anche se non esplicitato nel bando, la scelta di accedere con laurea + 24 CFU oppure 3 anni di servizio avrà già ripercussioni sul percorso abilitante? Il percorso da seguire sarà determinato dal titolo di accesso presentato nella domanda? La risposta dei sindacalisti è affermativa.
In ogni caso, indicare l’uno o l’altro titolo non ha effetto sui punteggi della graduatoria.
Inoltre anche chi sceglie come titolo di accesso laurea + 24 CFU potrà usufruire della riserva del 30% se spettante, se si dichiara il servizio utile.
Quindi vale la pena fare una riflessione su questo aspetto e porsi nella condizione più vantaggiosa (perché se la scelta si effettua oggi, indicare l’uno o l’altro titolo non è indifferente).
N.B. Il discorso è riferito alle classi di concorso posti comuni non ITP.