Con nota del 21 dicembre il Ministero comunica che sono disponibili sulla piattaforma Unica nuove funzionalità. Nella stessa nota si segnala che studenti e studentesse sull’app hanno a disposizione il servizio capolavoro e lo strumento docente tutor. Di cosa si tratta. L’App Unica Istruzione è disponibile su Google Play Store e Apple Store. Attraverso l’applicazione studenti e studentesse possono accedere al proprio E-Portfolio.
Funzionalità disponibili:
Capolavoro dello studente è il servizio digitale attraverso cui, in via sperimentale, studenti e studentesse possono caricare in stato di bozza il proprio “capolavoro”, ovvero una propria opera, individuata autonomamente, particolarmente significativa per rappresentare i progressi che ha compiuto e le competenze che ha raggiunto durante il proprio percorso scolastico. I docenti e i docenti tutor, al contempo, possono visualizzare quanto caricato in bozza dagli utenti visualizzando l’E-Portfolio degli stessi sul sito Unica.
Docente tutor è lo strumento digitale, già
disponibile all’interno di Unica, che permette a studenti e studentesse
della Scuola secondaria di secondo grado di richiedere un incontro con
il proprio docente tutor e visualizzare eventuali promemoria e scadenze
in relazione alle attività di orientamento. L’utilizzo di questo
strumento è facoltativo, pertanto gli studenti e le studentesse potranno
visualizzare quanto sopra descritto solo se il tutor ha deciso di
attivare lo strumento.
Le domande di iscrizione all’anno scolastico 2024/2025 possono essere presentate dal 18 gennaio 2024 al 10 febbraio 2024.
Per la prima volta gli utenti dovranno utilizzare la nuova piattaforma ministeriale, “Unica”.
L’invio in digitale vale per tutte le classi prime della scuola primaria, media e superiore, oltre che per i percorsi di istruzione e formazione professionale che vengono erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni che, su base volontaria, aderiscono alla procedura telematica. L’adesione resta volontaria per gli istituti paritari. Nessuna novità anche stavolta per l’infanzia: qui la richiesta rimane cartacea.
Anche quest’anno sarà possibile avvalersi dell’App Io per seguire l’iter dell’iscrizione.
Due le grandi novità: la sperimentazione della nuova filiera tecnologico-professionale “4+2”, che comprende quattro anni di formazione secondaria seguiti da due anni in Its Academy. Il modello, attualmente in fase volontaria, vuole raggiungere mille istituti “quadriennali” incentivando l’apprendimento “on the job” e l’internazionalizzazione.
La seconda innovazione è l’introduzione del liceo del Made in Italy, previsto per settembre 2024. Il nuovo percorso formativo si concentrerà sulle scienze economiche e giuridiche, competenze imprenditoriali, la padronanza di almeno due lingue straniere e un rapporto stretto con le filiere produttive.
Si lavora all’approvazione della riforma del voto in condotta. Il Senato
ha calendarizzato infatti la discussione del disegno di legge
(collegato alla manovra 2024), che contiene anche la riforma degli
istituti tecnici e professionali.
Con il disegno di legge, chi prende 6 sarà rimandato a settembre e dovrà presentare un elaborato critico in materia di Cittadinanza; se succede in quinta superiore, dovrà trattare l’elaborato nell’Esame di Stato.
Solo chi prende 9 o 10 in condotta avrà diritto a ottenere il
massimo dei crediti scolastici che andranno poi a fare media nel
calcolo del voto finale di Maturità. Previsto il voto in condotta anche alle medie, e farà media: finora era espressa tramite un giudizio.
Cambiano anche le sospensioni: l’alunno che ha subìto
fino a due giorni di sospensione dalle lezioni svolgerà attività
scolastiche su temi legati ai comportamenti messi in atto con elaborato
finale. Nel caso di sospensioni più lunghe dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso delle strutture convenzionate.
Il Ministero ha fornito già le linee guida per quanto riguarda la riforma del comportamento e voto in condotta.
I regolamenti dei singoli istituti devono tenere conto di alcuni principi generali, fra cui apportare modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, al fine di riformare l’istituto dell’allontanamento dello studente dalla scuola per un periodo non superiore a quindici giorni, in modo che l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporta il coinvolgimento dello studente in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare.
Mentre, invece, l’allontanamento dalla scuola di durata superiore a due giorni comporta lo svolgimento, da parte dello studente, di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’Amministrazione periferica del Ministero dell’istruzione e del merito. Tali attività, se deliberate dal consiglio di classe, possono proseguire anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità.
Bisogna poi prevedere che l’attribuzione del voto di comportamento inferiore a sei decimi e la conseguente non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato avvenga anche a fronte di comportamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate, anche con riferimento alle violazioni previste dal regolamento di istituto.
Inoltre, sarà necessario conferire maggior peso al voto di comportamento dello studente nella valutazione complessiva, riferito all’intero anno scolastico, in particolar modo, in presenza di atti violenti o di aggressione nei confronti del personale scolastico e degli studenti.
Infine, bisogna prevedere che per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che abbiano riportato una valutazione pari a sei decimi nel comportamento, il Consiglio di classe in sede di scrutinio finale sospenda il giudizio senza riportare immediatamente un giudizio di promozione, subordinandolo alla presentazione da parte degli studenti, prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo, di un elaborato critico in materia di Cittadinanza attiva e solidale assegnato dal consiglio di classe in sede di scrutinio finale, la cui mancata presentazione o la cui valutazione, da parte del consiglio di classe, non sufficiente comportano la non ammissione dello studente all’anno scolastico successivo.
A partire dal mese di novembre 2023 il Ministero migrerà le vecchie caselle di posta @posta.istruzione.it su un nuovo sistema a seguito di decorrenza dei termini contrattuali. Tutte le caselle di posta elettronica @posta.istruzione.it attive saranno automaticamente ricreate sul nuovo provider con il nuovo dominio maggiormente evocativo per il personale che le utilizzerà: @scuola.istruzione.it. Le relative indicazioni per l’accesso e l’utilizzo saranno inviate alle vecchie caselle.
La nuova casella di posta elettronica @scuola.istruzione.it avrà una capienza superiore a quella attuale, passerà da 1 GB a ben 50 GB, disporrà di un antivirus e un antispam sempre aggiornati.
Il suo nuovo indirizzo e-mail diventerà nome.cognome@scuola.istruzione.it. Se la sua attuale casella è mario.rossi1@posta.istruzione.it con il passaggio al nuovo sistema diventerà mario.rossi1@scuola.istruzione.it.
La invitiamo pertanto a:
ATTENZIONE
Anche se l’indirizzo e-mail cambierà, continuerà ad accedere ai
servizi dell’Area riservata del portale ministeriale con le medesime
credenziali.
Il nuovo indirizzo di posta sarà aggiornato
automaticamente all’interno del sistema informativo del Ministero
dell’istruzione e del merito a partire dal giorno 1 dicembre 2023
Potrà accedere alla nuova webmail tramite il seguente link: https://outlook.office.com/
Per la consultazione dei messaggi ricevuti sulla vecchia casella di posta @posta.istruzione.it , sarà possibile accedere alla vecchia webmail tramite il seguente link: https://webmailmiur.pelconsip.aruba.it/ fino alla data della sua dismissione definitiva prevista per il 07 dicembre 2023.
ATTENZIONE
Le credenziali per accedere alla nuova casella di posta elettronica @scuola.istruzione.it, sono le seguenti:
NOME UTENTE: nome.cognome@scuola.istruzione.it
Cambierà
solo il dominio: se la sua casella è mario.rossi1@posta.istruzione.it
con il passaggio al nuovo sistema diventerà
mario.rossi1@scuola.istruzione.it.
PASSWORD: la password di primo accesso sarà inviata sulla vecchia casella e-mail @posta.istruzione.it.
Al primo accesso alla nuova casella sarà richiesto di cambiare la password e impostarne una personale.
Il passaggio al nuovo sistema avverrà gradualmente e gli utenti interessati saranno avvisati preventivamente via e-mail. Riceverà tutte le istruzioni su cosa fare. Di seguito le date da ricordare:
Per tutte le problematiche relative al primo accesso o per richiedere assistenza sulle nuove caselle è possibile:
Per la gestione della password sarà possibile:
Con la nota n° 21328 del 6 novembre del 2023 il MUR (Ministro dell’Università e della Ricerca), in riscontro alla necessità di avviare i percorsi di formazione iniziale e abilitazione per i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado e gli ITP (Insegnati Tecnico Pratici), ha dettato le disposizioni per la procedura di accreditamento iniziale e l’avvio dei percorsi per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025.
Nella nota il Ministero scrive
Prima procedura concorsuale da bandire presumibilmente nel mese di novembre c.a. finalizzata alla copertura di n. 17.531 posti comuni della scuola secondaria di primo e secondo grado – oggi autorizzati e per i quali si è richiesta un’integrazione a bandire per n. 24.111.
I vincitori (corrispondenti al numero dei posti a bando) privi di abilitazione
Con nota prot. 33701 del 12 ottobre 2023 il Ministero ha fornito indicazioni in merito ai termini e alle modalità di presentazione delle domande di partecipazione dei candidati interni ed esterni all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2023/2024. Il termine di presentazione delle istanze è fissato al 30 novembre per candidati interni (ultima classe) ed esterni. In particolare, i candidati esterni invieranno la propria domanda attraverso la procedura informatizzata (con SPID / CIE / eIDAS), che sarà disponibile sul portale del Ministero dell’Istruzione a partire dal 2 novembre 2023.
Nel caso in cui il candidato sia minorenne, l’accesso alla procedura
sarà effettuato dal genitore o da chi esercita la responsabilità
genitoriale.
Il 31 gennaio 2024 è il termine per la presentazione domande degli studenti della penultima classe per abbreviazione per merito. Sono infatti ammessi, a domanda, direttamente all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, gli studenti che hanno riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in non ammissioni alla classe successiva nei due anni predetti. Le votazioni suddette non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica e alle attività alternative.
Dal 1° dicembre 2023 al 31 gennaio 2024 è anche possibile presentare eventuali domande tardive (candidati interni ed esterni). La possibilità è concessa esclusivamente limitatamente a casi di gravi e documentati motivi che ne giustifichino il ritardo.
Infine dal 1° febbraio al 21 marzo 2024 possono
presentare la domanda gli studenti con cessazione della frequenza delle
lezioni dopo il 31 gennaio 2024 e prima del 15 marzo 2024 (candidati
esterni).
Nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n.224 - del 25 settembre 2023 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2023 riguardante il percorso di formazione iniziale ai fini del reclutamento del personale docente delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il nuovo sistema, comunque, non riguarderà i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, per i quali rimane tutto invariato.
Fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile utilizzare i vecchi 24 CFU conseguiti fino al 31 ottobre 2022 per partecipare ai concorsi a cattedra e gli ITP avranno la possibilità di accedere al percorso di abilitazione con il possesso del solo diploma.
Dal 1° gennaio 2025 per diventare docenti sarà indispensabile completare un percorso di formazione iniziale abilitante di 60 CFU/CFA (nelle discipline antropopsico-pedagogiche, metodologie, tecnologie didattiche e linguistiche).
Il percorso di formazione abilitante (60 CFU/CFA) potrà essere svolto durante il percorso di studi o dopo aver ottenuto la laurea.
Il nuovo reclutamento degli aspiranti docenti prevede laurea magistrale (o triennale per ITP) + percorso di abilitazione di 60 CFU/CFA + concorso + anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.
Per partecipare ai concorsi, quindi, gli aspiranti docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado dovranno preventivamente conseguire l’abilitazione (60 CFU/CFA) e superare una prova finale, comprendente una prova scritta e una lezione simulata.
Il percorso di abilitazione all’insegnamento da 60 CFU/CFA è organizzato direttamente dalle università attraverso i Centri di formazione iniziale e in stretto rapporto con il sistema scolastico.
Il percorso abilitante da 60 CFU/CFA entrerà in vigore a pieno regime solo a partire dal 1° gennaio 2025. Fino a quella data è prevista una fase transitoria durante la quale sarà ancora possibile utilizzare i vecchi 24 CFU, purché conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Sempre fino al 31 dicembre 2024 gli ITP avranno la possibilità di accedere al percorso di abilitazione con il possesso del solo diploma.
Con il decreto 185 del 2023 è stato reso ufficiale il termine entro il quale presentare la domanda per andare in pensione da parte di tutto il personale del comparto scuola.
Dirigenti scolastici
I dirigenti scolastici che hanno maturato i requisiti per andare in pensione, possono presentare la domanda dal 19 settembre 2023 al 28 febbraio 2024.
Docenti e personale ATA
Tutto il personale scolastico docenti e ATA che hanno maturato i
requisiti per andare in pensione al primo settembre 2024, devono
presentare la domanda dal 19 settembre 2023 al 23 ottobre 2023.
Requisiti
Il personale interessato a presentare la domanda per andare in pensione il primo settembre del 2024 tramite POLIS dovrà compilare una delle domande presenti nel sistema, secondo i requisiti personali:
1) Pensione di vecchiaia
Il personale della
scuola che ha raggiunto un età anagrafica di 67 anni al 31 agosto del
2024 e ha una anzianità contributiva di almeno 20 anni viene collocato
in pensione sia che faccia la domanda, sia che non la faccia;
2) Attività gravose (ape social)
Il personale docente della scuola primaria, preprimaria e professioni assimilate essendo annoverato
nell’elenco delle professioni c.d. gravose hanno diritto all‘ “APE
social”, può presentare domanda di pensionamento a condizione di avere
una anzianità contributiva di almeno 30 anni e almeno 66 anni e 7 mesi
di età entro il 31.12.2024
3) Pensione anticipata
Può
andare in pensione anticipata il personale della scuola che ha maturato
per le donne un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi, per gli
uomini un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi
4) Opzione donna
Può
fare domanda per andare in pensione il personale femminile che alla
data del 31 dicembre del 2021 abbia maturato un’anzianità contributiva
di almeno 35 anni e un’età anagrafica di 58 anni.
5) Quota 100
Può
fare domanda per andare in pensione il personale scolastico che abbia
maturato entro il 31 dicembre del 2021 un’anzianità contributiva di
almeno 38 anni e 62 anni di età
6) Quota 102
Può
fare domanda per andare in pensione il personale scolastico che abbia
maturato entro il 31 dicembre del 2021 un’anzianità contributiva di
almeno 38 anni e 64 anni di età
7) Pensione anticipata flessibile
Può
fare domanda per andare in pensione il personale scolastico che abbia
maturato entro il 31 dicembre del 2023 un’anzianità contributiva di
almeno 41 anni e 62 anni di età anagrafica
8) Opzione donna
Può
fare domanda per andare in pensione il personale scolastico che abbia
maturato entro il 31 dicembre del 2022 un’anzianità contributiva di
almeno 35 anni e 60 annidi età anagrafica, in questo caso l’età
anagrafica viene ridotta di un anno quindi a 59 anni se c’è la presenza
di un figlio di età massima di 2 anni, o si trovano in una delle
seguenti condizioni:
a) assistono, alla data di presentazione della
domanda di pensione e da almeno sei mesi, il coniuge o la parte
dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap
in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 5
febbraio 1992, n. 104, o un parente o un affine entro il secondo grado
convivente qualora i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della
persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i
settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie
invalidanti oppure siano deceduti o mancanti.
b) hanno una riduzione
della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni per il
riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per
cento.
Le domande di cessazione dal servizio devono essere presentate con le seguenti modalità:
I
Dirigenti scolastici, il personale docente (ivi compresi gli insegnanti
di religione cattolica), educativo ed A.T.A. di ruolo utilizzano,
esclusivamente, la procedura web POLIS “istanze on line”, relativa alle
domande di cessazione, disponibile sul sito internet del Ministero.
Al personale in servizio all’estero è consentito presentare l’istanza all’Ufficio territorialmente competente in formato analogico o digitale, al di fuori della piattaforma POLIS.
Il personale delle province di Trento, Bolzano e Aosta presenta le domande direttamente alla sede scolastica di servizio/titolarità, che provvederà ad inoltrarle ai competenti Uffici territoriali.
Le domande di trattenimento in servizio dovranno essere presentate all’Ufficio territorialmente competente in formato analogico o digitale, al di fuori della piattaforma POLIS, entro il termine del 23 ottobre 2023. fermo restante che la presentazione della domanda nei termini e nelle modalità sopra descritte è propedeutica al collocamento a riposo; pertanto, non potranno essere disposte cessazioni dal servizio per le domande presentate successivamente al 23 ottobre 2023.
Con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, le regioni italiane hanno svelato le date ufficiali per il calendario 2023-2024.
Gli studenti e i docenti hanno così l’opportunità di programmare anticipatamente e con precisione l’intero anno scolastico.
È importante ricordare che, oltre alle date ufficiali presentate, le
singole scuole possono decidere autonomamente eventuali interruzioni
aggiuntive, pur rispettando il numero minimo di giorni di lezione da
garantire.
Anche questo anno scolastico, si apre con l’annoso problema del costo
dei libri di testo, per tutte le studentesse e gli studenti delle
scuole secondarie di primo e secondo grado.
Da uno studio effettuato, il rincaro è di
circa 24 euro complessivi, per un aumento medio di circa 3 euro per ogni
singolo testo. Moltiplicato per ciascuna disciplina influisce non poco
sul budget famigliare che spesso deve soddisfare le esigenze di più
figli in età scolare, in un periodo storico in cui il carovita è una
morsa sempre più stringente.
Sarebbe ora che si ripristinasse il tavolo di concertazione ministeriale sull’adozione dei libri di testo, che da 15 anni non viene più convocato, e che identici tavoli siano convocati a livello territoriale tra USR, ANCI, comitati dei genitori, consulta degli studenti e docenti.
Si potrebbe anche prevedere la possibilità di scaricare la spesa sostenuta per i libri di testo in occasione della dichiarazione dei redditi.
Sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n.144 del 22 giugno 2023 è stato pubblicato il DECRETO-LEGGE 22 giugno 2023, n. 75 (il cosiddetto Decreto Pubblica Amministrazione bis) che contiene alcune importanti novità per quanto riguarda l’espletamento delle prove concorsuali, le assunzioni nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la formazione iniziale dei docenti, sempre nell’ambito della riforma del reclutamento prevista dal PNRR e il rafforzamento della capacità amministrativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Le novità per la Scuola sono contenute, in particolare, negli artt. 20 e 21 del Decreto-Legge.
Si riportano i suddetti articoli:
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato il Decreto n. 694 del 30 maggio 2023 autorizzativo del Tfa Sostegno VIII ciclo.
Le modalità di espletamento delle prove di accesso sono costituite da un test preselettivo, una o più prove scritte ovvero pratiche e da una prova orale.
Per gli insegnanti con almeno 36 mesi di servizio sul sostegno didattico negli ultimi cinque anni è prevista l’ammissione diretta alla prova scritta.
Inoltre il Decreto interministeriale n. 691 del 29 maggio 2023 per questi insegnanti prevede la riserva del 35% dei posti.
I posti disponibili (29.061) e le sedi autorizzate allo svolgimento dei percorsi sono indicati nell’allegata tabella A,
Le date di svolgimento dei test preselettivi sono fissate, per tutti gli indirizzi della specializzazione per il sostegno, per i giorni 4, 5, 6 e 7 luglio 2023, nelle modalità di seguito indicate:
Gli atenei dovranno concludere i percorsi di specializzazione entro il 30 giugno 2024.
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