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La Nuova IMU

Che cos’è la nuova IMU

Entrata in vigore il 01/01/2020, la “Nuova IMU” ingloba in un’unica imposta sia l’IMU che la Tasi.

Chi paga l' IMU?

L’ IMU è dovuta da tutti coloro i quali detengono sugli immobili un diritto reale (proprietari, titolari di diritto di abitazione, superficie , enfiteusi, usufruttuari). Se l’immobile è posseduto da più proprietari o titolari di diritti reali di godimento, l’imposta deve essere ripartita in proporzione alle quote di possesso.
Ogni Comune ha la facoltà di deliberare una propria specifica aliquota, a seconda della tipologia di immobile e a seconda dell’utilizzo. Ai fini IMU è assimilato ad un diritto reale l’uso dell’ex casa coniugale concesso dal giudice al coniuge separato e/o divorziato, a condizione che questi vi dimori abitualmente e abbia in essa la sua residenza.
Ricordiamo che dal 2014 non è più dovuta l’ IMU sull’abitazione principale e le relative pertinenze. Restano in ogni caso escluse le abitazioni principali non di lusso, cioè quelle accatastate in categorie diverse da A/1, A/8 e A/9, per cui l’IMU è comunque dovuta.

IMU: le aliquote per il 2023

Per il 2023, la Legge di Bilancio ha modificato le regole relative ai poteri dei Comuni sull’IMU, per cui hanno un range di discrezionalità sulle aliquote, fermi restano i minimali e i massimali stabiliti per legge.

I Comuni devono stabilire le proprie aliquote con apposita delibera che deve essere pubblicata sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre dello stesso anno, e sul Portale del federalismo fiscale entro il 14 ottobre.

Calcolo acconto e saldo IMU

Fino al 2022, se il Comune non approvava una nuova delibera valeva quella dell’anno precedente, ma secondo quanto previsto dalla Manovra, in assenza di delibera valida, si applicano automaticamente le aliquote minime previste dalla legislazione nazionale.

Per il 2023, invece, visto che in mancanza di delibera l’IMU dovuta non sarà più quella dell’anno precedente, è possibile che cambi anche il meccanismo di calcolo dell’acconto, che potrebbe basarsi sull’aliquota minima nazionale e non su quella dell’anno prima non più valida.

Esonero IMU per gli immobili occupati abusivamente

A decorrere dal 1° gennaio 2023 sono esenti dall'IMU gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, comma 2, o 633 (invasione di terreni o edifici) c.p. o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale.
Ai fini dell'esenzione il soggetto passivo comunica al Comune interessato il possesso dei requisiti che danno diritto all’esenzione, secondo modalità telematiche stabilite con decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze, da emanare entro 60 giorni dal 1° gennaio 2023, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
Un'analoga comunicazione deve essere trasmessa al Comune allorché cessi il diritto all’esenzione.
L'esenzione dal pagamento dell’IMU è limitata al periodo dell'anno durante il quale sussistono le condizioni innanzi viste.

Altre esenzioni

Per il 2023 sono state confermate le esenzioni per gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e per quelli successivi al 24 agosto 2016 nell’Italia centrale (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria).

Infine, nuova disciplina IMU in Friuli Venezia Giulia, dove la tassa sugli immobili diventa ILIA (Imposta Locale Immobiliare Autonoma): per quanto riguarda gli immobili d’impresa, questa nuova imposta – che nella Regione prende il posto dell’IMU – è deducibile ai fini IRPEF e IRES, ma non dall’IRAP. Sostanzialmente, è la stessa regola che si applica all’imposta municipale sugli immobili.

Quando si paga l'IMU?

L’ IMU si paga in due rate con scadenza il 16 giugno e il 16 dicembre dell’anno di riferimento. Il contribuente può anche decidere di pagare tutta l’imposta con un unico versamento entro il 16 giugno dell’anno di riferimento.

La dichiarazione IMU

Ogni comune potrebbe prevedere modalità (e moduli) diversi di dichiarazione; la regola generale è che queste dichiarazioni andranno presentate tutte le volte che si modificano i criteri per calcolare le imposte di riferimento (ad esempio, nel caso in cui l’immobile sia concesso in comodato ad un parente in linea retta).

I termini di presentazione sono attualmente fissati al 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si sono verificati gli eventi che hanno generato l’obbligo di presentazione della dichiarazione.

Perché recarsi al Patronato per l' IMU?

Il patronato, con personale qualificato ed esperto, effettuerà il calcolo dell’IMU dei tuoi immobili, predisporrà le deleghe F24 per consentire il pagamento dei tributi e compilerà la dichiarazione IMU, in tutte quelle ipotesi in cui la delibera comunale lo preveda.

Quali documenti portare?

La documentazione da consegnare  è la seguente:

  • documento d'identità e codice fiscale;    
  • visura catastale; 
  • autodichiarazione attuale residenza; 
  • autodichiarazione uso degli immobili presenti nella visura; 
  • IMU dell'anno precedente.