SCUOLA: accordo nella notte, concorso per 32mila precari

Raggiunto nella notte l’accordo nella maggioranza sul concorso previsto nel decreto Scuola per l’assunzione di 32mila precari. Dunque, resta la prova selettiva in entrata per l'assunzione di 32 mila insegnanti, ma si terrà dopo l'estate e sarà in forma scritta, con consegna di un elaborato, senza il quiz a risposta chiusa. Una soluzione - viene fatto osservare dal governo - "che permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia". Mancano però, le successive date del bando ordinario per medie e superiori e quelle per la prova per l’infanzia e la primaria. Intanto, i 32 mila docenti delle scuole medie e superiori entreranno in cattedra a tempo determinato direttamente dalle graduatorie d’istituto, di cui si attende l’aggiornamento. Dal primo settembre, potranno insegnare. Oggi saranno resi noti gli altri dettagli.

Il compromesso proposto dal premier Giuseppe Conte accontenta i due fronti, che da giorni dividevano la maggioranza tra chi, come Pd e LeU, chiedeva l’assunzione dei precari senza lo svolgimento di un concorso, e chi invece, M5s con la ministra Lucia Azzolina e Italia Viva, puntava allo svolgimento di una «prova meritocratica» per la stabilizzazione degli insegnanti per il prossimo anno scolastico.  

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha sfiorato ieri sera le dimissioni (voleva il concorso subito e non dopo l’estate), frenate dal premier Giuseppe Conte: «Non possiamo spaccarci sulla scuola», le avrebbe detto. E, infatti, dopo l’intesa la stessa Azzolina si è detta soddisfatta, come l’intero Governo, secondo cui la decisione finale «permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia» poiché – come richiesto da Pd e Leu – garantisce le assunzioni per anzianità di servizio e titoli personali».

Soddisfatto anche il Partito Democratico che, per bocca della viceministra all’Istruzione, Anna Ascani, fa sapere: «La soluzione trovata ci convince perché va nella direzione auspicata. Il Partito democratico non voleva una sanatoria e non abbiamo mai sostenuto che si potesse entrare a scuola senza una forma di selezione. Noi pensavamo che le crocette non fossero un sistema di selezione adeguato e la pandemia ha cambiato tutto il quadro. Con i precari e i sindacati volevamo cambiare un concorso-lotteria e ci siamo riusciti, ora guardiamo a settembre».